Il messaggio si nasconde sotto l'iceberg
Come trovare il messaggio di una storia che vuoi valorizzare
Settimana scorsa ero a CREA, la conferenza annuale sul pensiero creativo e la facilitazione, il mio appuntamento preferito dove ricarico le mie batterie creative ed umane per i mesi successivi.
La prossima edizione di CREA Conference è dal 2 al 6 aprile 2025. Se anche tu lavori nel campo della creatività, del coaching, della facilitazione o dell’insegnamento mettila già a calendario.
Mi ringrazierai 😊
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Fra le varie cose che ho vissuto quest’anno, in un workshop ci avevano chiesto di scrivere una semplice storia su una nostra esperienza personale relativa alla creatività.
La struttura era banale:
c’era una volta _______________
tutti i giorni succedeva ________
fin quando un giorno __________
per questo ________________
per questo ________________
per questo ________________
fin quando ________________
da allora ________________
e la morale della storia è ________________
L’obiettivo non era scrivere una storia particolarmente profonda, ma avere uno strumento su cui lavorare con un’altra finalità.
Ecco quando ti parlo di usare le storie nelle proprie comunicazioni sul lavoro non si tratta di usare storie che iniziano con “c’era una volta”.
Non questo tipo di storie.
Queste vanno bene per i bambini.
Vero.
Ma nonostante questo, quando ho letto al mio piccolo gruppo di lavoro una semplice storia che ho scritto in 5 minuti con una struttura infantile come questa, più di una lacrima è scesa.
Qualcuna anche mia.
Ancora una volta ho avuto la conferma di quanto è grande il potere delle storie.
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“Ok Augusto, ma come si fa a creare valore sul proprio lavoro, utilizzando le storie?”
Innanzitutto è necessario avere una storia che trasmette un messaggio importante, facendo sì che le persone lo possano ricollegare alla propria esperienza personale mentre ascoltano e ne escano trasformate.
Se vogliamo usare le storie per trasformare il nostro pubblico, rendere memorabile un messaggio e di conseguenza diventare memorabili per loro…beh, abbiamo bisogno che le nostre storie siano delle storie piene di significato.
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A volte abbiamo delle storie nelle quali il significato è evidente.
Altre in cui il messaggio è nascosto e non ci appare subito.
Magari si tratta di una storia bellissima ma…qual è il punto?
Senza un punto, senza un messaggio, si tratta soltanto di un aneddoto, magari anche divertente ma è puro intrattenimento, un guscio vuoto.
Come si trova il messaggio di una storia quando non è evidente?
Magari anche tu hai una storia che ha un grande potenziale.
Una storia che gli amici chiedono spesso di raccontare ancora e ancora.
Ma che non sai ancora come valorizzare.
Il messaggio si nasconde sotto l’iceberg
Ecco come ho fatto io per trovare il punto di una storia che ancora non lo aveva.
🧊Vai al momento iceberg.
Come nella storia del Titanic, l’iceberg è il momento dell’ostacolo.
Qui ti domandi: cosa fa il protagonista per superare l’ostacolo?
Elenchi tutte le azioni intraprese e osservi cosa emerge.
Cosa può significare?
C’è qualcosa che ti viene in mente?
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È quando incontri l’iceberg che emerge il significato, emerge la verità.
Baricco dice:
“La guerra, la morte - gli ostacoli aggiungo io - nelle storie, servono a spingere gli umani contro la parete che li costringe a tirare fuori la verità dalla loro vita.”
Se cerchiamo un significato è all’iceberg della storia che dobbiamo guardare.
Ma non in superficie, dove stanno le semplici azioni.
Dobbiamo guardare in profondità, a cosa ci sta sotto, è lì che si nasconde il messaggio.
Ad esempio
Hai presente la storia che ti raccontavo nello scorso episodio?
Quella del motorino in fiamme in tangenziale?
In quella storia ci sono diversi iceberg.
🧊 Il primo iceberg è quando il mio motorino ha iniziato ad emettere fuoco dalla marmitta.
Cosa ho fatto?
Ho chiesto aiuto ad un amico.
Ho seguito le sue indicazioni.
Non c’è molto di interessante qui.
🧊 Il secondo iceberg è stato quando sono finito dentro alla tangenziale con il motorino in fiamme.
Cosa ho fatto?
Mi sono messo tranquillo in corsia di emergenza.
Non c’è molto di interessante qui.
🧊 Il terzo iceberg è stato quando si è affiancata la smart e una signora non del tutto a posto ha iniziato ad urlarmi contro dicendomi di seguirla dalla polizia.
Cosa ho fatto?
Per un po’ mi sono lasciato guidare.
Stavo per farmi scortare in stazione di servizio.
Ma all’ultimo momento ho cambiato idea, quando ho realizzato che non ero costretto a fare quello che mi chiedeva.
Questo può essere interessante.
Questo è il punto di questa storia.
E su questo ho trovato la mia frase che risuona: “Sei tu che scegli dove andare”.
Il succo di oggi
Quando hai una storia interessante dal tuo passato, della quale non hai ancora capito il senso, e di conseguenza come può essere usata, fai così:
🧊 vai al momento iceberg, quello dell’ostacolo
🦸♂️ osserva cosa fa il protagonista, quali azioni compie per superarlo
💌 domandati cosa emerge e cosa può significare
🔑 trova una frase che risuona per rendere evidente e memorabile il messaggio
In questo modo le tue storie diventano uno strumento potente per veicolare i tuoi messaggi, diventare memorabili e con loro aiutare TE a diventare memorabile.
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Ok anche per oggi è tutto ma prima di lasciarti qui c’è il video di Baricco dove racconta il Cyrano e racconta la funzione della guerra e degli ostacoli nelle storie.
Se vuoi regalarti mezz’ora di puro godimento, guardalo.
Noi ci sentiamo settimana prossima, ciao!
Augusto
P.S. Ecco il video:
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Chi sono?
Mi chiamo Augusto Pirovano e sono un esperto di business storytelling e presentation design: aiuto professionisti e startupper a raccontare in modo chiaro e convincente le loro idee e i loro progetti.
Ho lavorato con UniCredit, Luxottica, eBay, ING, Trenord, Agos e tanti altri.
Questo è il mio sito. Mi trovi anche su Linkedin.
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