Il segreto per trovare le TUE storie
Come scovarle e farle tue per comunicare (e vivere) meglio
Per la tua comunicazione hai davvero bisogno di storie incredibili?
E nel caso, queste storie, le TUE storie, dove puoi trovarle?
Parto da una MIA storia incredibile, seguimi, avrà tutto senso alla fine, promesso. 👇
Una storia incredibile
10 anni fa ho assistito ad uno delle coincidenze più inspiegabili della mia vita.
Nel 2014, nella mia vita precedente, oltre ad essere un formatore avevo anche un’agenzia che si occupava di giochi urbani.
Ci avevano invitato ad un festival internazionale dove game designer da tutto il mondo portavano nuovi giochi urbani da testare nel calendario del festival.
Noi avevamo The Gateway: un gioco di caccia alla volpe in bicicletta, dove un giocatore con una lunga coda di pelliccia si nasconde e poi viene cacciato ed inseguito da tutti gli altri partecipanti.
Poi nel gioco c’erano palline, trombe e - ovviamente - anche dei fumogeni 🧨.
The Gateway è stato un successo di pubblico e anche il resto del programma della settimana è stato pazzesco.
Ma la cosa più inimmaginabile è successa l’ultima notte.
Erano quasi le 2 e - dopo una serata di festeggiamenti - io, Matteo e una decina di altri partecipanti eravamo nella piazza centrale della città.
La piazza del mercato di Cracovia è la piazza medievale più grande d'Europa.
A quell’ora era deserta, c’eravamo solo noi.
Fin quando qualcosa di rosso non spunta dietro di noi e ci supera attraversando velocemente la piazza e scomparendo dalla parte opposta.
Ognuno per un attimo ha pensato che fosse un’allucinazione.
Ma era vero, l’avevamo visto TUTTI.
Era una volpe 🦊, una VERA VOLPE rossa con la sua elegante coda che era passata a salutarci.
E forse a ricordarci che in realtà, il gioco, l’aveva vinto lei.
E’ stata l’ultima volta che ho visto una volpe in vita mia.
Una storia ordinaria
Questa invece è Anna, la mia compagna:
È una foto speciale per me, perché è uno dei suoi momenti più felici: quando nel 2010 è riuscita a dare una ghianda ad uno scoiattolo a St. James Park di Londra.
Allora gli 🐿 scoiattoli si vedevano solo all’estero o in montagna ma negli ultimi anni sono comparsi in tantissimi parchi italiani.
E da qualche mese non solo nei parchi: a Milano non è difficile vederli anche per strada!
Una settimana fa sulla strada per accompagnare mia figlia all’asilo ne abbiamo incontrato uno e io e Olivia eravamo felicissimi.
Solo di una cosa non mi capacitavo: come tante altre persone lì intorno fossero così distratte da perdersi completamente quell’apparizione.
Quel momento speciale.
Da allora a me e Olivia capita spesso di incontrare il nostro 🐿 amico ed iniziare la giornata con un sorriso.
Perché usare le storie quando comunichi
Quando stai comunicando i dati e le informazioni sono importanti.
Ma come sostiene Lisa Cron in “Story or Die”, i nostri 🧠cervelli NON sono biologicamente fatti per apprendere attraverso i dati. Dal punto di vista evolutivo, le storie non sono uno strumento a disposizione, sono LO strumento attraverso cui impariamo.
Quindi anche se devi comunicare in un settore apparentemente freddo come quello bancario o assicurativo, fare appello solo alla logica e alla razionalità usando numeri, grafici e statistiche non funziona.
Hai bisogno delle storie.
Ma come si fa, in pratica ad usare le storie per comunicare meglio?
1️⃣ Una strada è raccontare quello che hai da dire attraverso una struttura narrativa.
2️⃣ L’altra è inserire una storia che ti consenta di catturare l’attenzione del tuo pubblico, entrare in empatia e agganciare qualcosa di asettico ad un’esperienza vissuta in passato, rendendolo il tutto più comprensibile e memorabile.
Oggi ti parlo di questo.
Ma il primo ostacolo in questo senso è…
DOVE trovare le TUE storie?
C’è bisogno di storie incredibili come quella della volpe nella piazza di Cracovia?
No.
Anche perché di storie come quelle ne capitano una ogni 20 anni.
Per fortuna però, per ogni 🦊 volpe ci sono migliaia di 🐿️ scoiattoli.
Ogni giorno potenzialmente succede qualcosa di piccolo ma speciale.
Ma il problema è che questi scoiattoli spesso non li vedo
Ci sono periodi in cui mi sembra che nella mia vita non stia succedendo niente di speciale.
Le giornate si ripetono e le settimane volano talmente veloci che fa quasi paura.
Ma ad uno sguardo più attento non è vero che non succede niente di interessante.
Ci sono dei momenti speciali che avvengono, ma semplicemente non li noto.
O non li ricordo.
Le cose mi passano accanto.
Ho iniziato a collezionare i momenti
Così da qualche mese sto facendo un’esperimento, che Matthew Dicks chiama “Compiti per la vita”:
Ogni sera, mi prendo 3 minuti per segnarmi il momento più importante della giornata.
Non deve per forza essere una vera storia - con un antefatto, uno sviluppo e una conclusione - può essere anche solo un “momento speciale”.
E va bene anche se a prima vista sembra ordinario e banale: è il momento più interessante che è successo quel giorno.
Non deve essere scritto bene, basta il minimo indispensabile perché tu sia in grado a distanza di tempo di ricordarlo
Mi sono dato anche una regola: massimo 3 frasi, massimo 3 minuti.
Me lo segno su una nota dello smartphone, ma va benissimo anche un quaderno.
Perché farlo
👩💻 Migliori la tua comunicazione
stai creando il catalogo dei momenti che poi puoi collegare in storie più grandi
non dovrai cercare le tue storie nel tuo diario perché per il solo fatto di averle scritte ti verranno in mente quando ne avrai bisogno
🧘♂️ Lavori sulla tua crescita personale
alleni il tuo muscolo per notare le cose e vivere con più consapevolezza
puoi rileggere le cose annotate e a distanza di mesi o anni rivivere quei momenti
puoi trasformarlo in un abitudine condivisa con il tuo partner e prima di addormentarvi scambiarvi il vostro momento più interessante della giornata ❤️
IL NOSTRO PATTO
Questa newsletter è un progetto di passione.
Potrei stancarmi e mollare ma l’unica cosa che non mi farà stufare di scrivere è se mi accorgo di essere utile ad un numero abbastanza grande di persone.
Se ti piace quello scrivo, se trovi utili le tecniche e i principi che ti racconto, questo è quello che puoi fare per motivarmi a continuare (in ordine di preferenza):
🥇 Condividi questa newsletter sui tuoi social o inoltra ad un amico: spargi la voce magari indicando una cosa nuova che ti ha colpito o che hai imparato
🥈 Lascia un commento pubblico oppure rispondi a questa mail: mi aiuta a conoscere il tuo punto di vista e arricchire i miei contenuti
🥉 Lascia un like, non ti costa nulla ma almeno capisco di aver fatto qualcosa di utile
Allora facciamo un patto: io dedico ore per costruire questi contenuti gratuiti e quello che ti chiedo in cambio è di spargere la voce.
Ok?
👉 Ok, facciamo un recap
Se anche tu vuoi iniziare a collezionare le tue storie, fai così:
1️⃣ a fine giornata prenditi 3 minuti per passare in rassegna le cose che sono successe
2️⃣ domandati qual è stato il momento più importante
3️⃣ annotalo in massimo 3 frasi su un quaderno o in digitale (io lo faccio sul cellulare)
Bonus: come creare una nuova abitudine
Se vuoi provare con me, devi cercare di essere costante.
Ma è facile dimenticarsi.
💡 Un trucco è collegare questa nuova abitudine a qualcosa che già fai sempre.
Io ad esempio ho collegato la mia annotazione quotidiana all’azione meccanica in cui metto il cellulare in carica.
Quando lo sto per attaccare → mi domando: “ho già segnato la mia storia di oggi?”
Ti va di provare?
E’ un esperimento che richiede costanza e impegno: ogni sera 3 minuti.
Però pensaci: magari regali 2 ore di tempo a Mare Fuori e non hai 3 minuti per ricordarti una cosa importante di questa giornata. Ciò che l’ha resa diversa dal giorno precedente e degna di essere vissuta.
Provaci.
Così quando avrai bisogno di una storia, non sarà necessario dare la caccia alla volpe 🦊.
Perché avrai notato gli scoiattoli 🐿 che ogni giorno ti sono passati accanto.
Ciao, a venerdì prossimo!
Augusto
P.S. se questa tecnica ti ha incuriosito qui trovi il TED Talk di Mattew Dicks che la spiega molto meglio di me
🫡 Se questa newsletter ti piace girala a un paio di amic* a cui pensi potrebbe piacere. Per me è un grande sostegno e a te non costa nulla.
Chi sono?
Mi chiamo Augusto Pirovano e sono un esperto di business storytelling e presentation design: aiuto professionisti e startupper a raccontare in modo chiaro e convincente le loro idee e i loro progetti.
Ho lavorato con UniCredit, Luxottica, eBay, ING, Trenord, Agos e tanti altri.
Questo è il mio sito. Mi trovi anche su Linkedin.
Se ti interessa organizzare un workshop in cui insegno questi temi nella tua azienda, scrivimi:
Puoi leggere l’archivio delle puntate precedenti di PowerPitch cliccando qui.