Ti presento Nick Gray.
Qualche anno fa ha fondato Museum Hack, la sua società, forte di una convinzione.
“I musei sono fighissimi, ma spesso sembrano noiosi e sicuramente sono molto faticosi da visitare”
E quando ho scoperto la sua ricetta per visitare qualsiasi museo, l’ho trovata geniale.
Ecco il suo metodo in 4 passi.
1️⃣ All’ingresso procurati una mappa
2️⃣ Fai un primo giro veloce dall’ingresso all’uscita, senza mai fermarti (10 - 30 minuti)
3️⃣ Arrivato in fondo riposati, mangia qualcosa al coffe shop (il mio consiglio preferito ❤️) e segna sulla mappa le cose interessanti che ti avevano incuriosito durante il primo giro veloce
4️⃣ Ora che hai una visione d’insieme, torna indietro, esplora il museo al tuo ritmo, magari leggi qualche didascalia, spendi del tempo con gli oggetti, fatti una foto buffa con una statua. Come dice lui, i musei sono stati creati per fare queste cose.
Il problema con le presentazioni-elenco
Quando ci capita di sentire una comunicazione dove le cose raccontate sono un elenco di concetti ci sentiamo persi, annoiati, affaticati.
E anche un po’ in ostaggio, ci hai fatto caso?
“Dove siamo?”
“Quanto manca alla fine?”
Ci manca una visione d’insieme.
Ci manca una mappa.
È l’effetto proiezione-delle-foto-delle-vacanze-degli-amici.
Oppure quello che sentiamo quando stiamo visitando un museo e non abbiamo idea di quanto manchi alla fine. E le gambe iniziano a fare male.
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Come poteva migliorare quella comunicazione?
Una prima soluzione è collegare fra loro le cose da dire, in modo fluido, come un racconto, dove ogni elemento ci porta a quello successivo.
A volte però dobbiamo proprio dire 3 o 4 cose, che non riusciamo a collegare. Come fare?
🗺 Offriamo una mappa
Seguiamo il consiglio di Nick Gray.
Consegnamo una mappa verbale prima di addentrarci nei dettagli della prima cosa da dire.
In che senso mappa verbale?
Se dobbiamo trattare 3 o 4 temi, dichiariamolo prima e presentiamoli brevemente. Questa diventerà la mappa mentale che servirà al tuo pubblico per orientarsi ed avere una visione d’insieme di quello che lo aspetta.
Solo a questo punto, parti a raccontare nel dettaglio il primo tema.
Poi affronti il secondo.
E infine il terzo.
Ad esempio, ecco Steve Ballmer quando presenta Windows 7:
A volte la mappa non ti svela già il contenuto delle sale, ma è ancora più minimale.
Si limita a dirti che ci sono 3 sale. E quando siamo nel pubblico ci basta questo per sapere: “ok ci sono 3 temi, uno lo ha già finito, siamo nel secondo, ne manca solo uno dopo”.
Ecco Steve Jobs nel suo celebre discorso di apertura dell’anno accademico di Stanford:
La prossima volta che devi trattare 3 o 4 temi, prima di entrare nel merito, offri una mappa, così:
⛓️ eviterai che le persone si sentano in ostaggio (scollegando l’attenzione)
🧶 renderai più semplice seguirti
👁 e più chiaro quello che dici
IL TUO POTERE
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Venerdì prossimo PowerPitch non esce, sono in piazza allo sciopero per il clima.
A presto!
Augusto
P.S. Ecco il metodo Museum Hack, è molto più divertente quando lo spiega Nick ed è anche un esempio di comunicazione eccellente:
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Chi sono?
Mi chiamo Augusto Pirovano e sono un esperto di business storytelling e presentation design: aiuto professionisti e startupper a raccontare in modo chiaro e convincente le loro idee e i loro progetti.
Ho lavorato con UniCredit, Luxottica, eBay, ING, Trenord, Agos e tanti altri.
Questo è il mio sito. Mi trovi anche su Linkedin.
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