Qualche tempo fa, Montse, una mia amica e collega, mi ha chiesto se avevo voglia di portare un mio talk in un incontro per i ragazzi delle scuole superiori sul valore del fallimento.
Voleva che raccontassi la mia storia personale.
Montse da più di 10 anni organizza qui a Milano le Fuckup Nights, serate in cui 2 o 3 ospiti condividono con il pubblico i propri fallimenti, infrangono il tabù di parlare dei propri errori e si celebra insieme il valore degli sbagli.
Per questo non me la sono presa quando, cercando uno speaker sul fallimento ha pensato proprio a me e alla mia storia 🤷
Questa settimana quindi ho costruito il mio talk e oggi voglio portarti dietro alle quinte del mio processo creativo, quando mi approccio a costruire una nuova comunicazione.
Come ho costruito il mio talk
La prima cosa che ho fatto è stata domandare a Montse quante più informazioni possibili sui ragazzi che mi troverò davanti.
Messaggio fondamentale
Poi mi sono domandato:
quale messaggio fondamentale vorrei trasmettere?
In questo caso il messaggio fondamentale è:
“il percorso che vi attende è fatto di mille svolte, alti e bassi, momenti di crisi, sbagli e rinascite. Non date troppo peso alla singola scelta, non sarà quella che può salvarvi o rovinarvi, quanto l’essere preparati a cadere e rialzarvi tante e tante volte.”
Struttura
Una volta chiarito il messaggio ho ragionato sulla struttura del talk, che ho pensato così 👇
Come incipit voglio usare una tecnica narrativa chiamata in medias res.
Inizierò mettendo a confronto l’aspettativa che avevo da ragazzo di avere ormai una professione consolidata una volta arrivato a 30 anni, con il mio ultimo momento di crisi professionale avvenuto 1 anno e mezzo fa, all’età di 42 anni quando ho passato un paio di mesi a domandarmi:
quanto tempo ho sprecato per fare cose che mi hanno portato in un vicolo cieco?
chi sono veramente?
cosa so fare?
cosa voglio fare ora?
come sono arrivato a 42 anni senza ancora sapere cosa voglio fare?
In medias res è quella cosa che hai visto in mille film di azione, dove la prima scena è quella del grande colpo dove qualcosa va storto, sta per succedere il disastro ed un secondo prima la storia si ferma e si torna indietro nel tempo di qualche mese per scoprire “come si è arrivati fin lì?”
Dopo l’incipit il talk torna indietro nel tempo fino a quando avevo l’età dei ragazzi nel pubblico, con il racconto di alcuni episodi di successi e fallimenti in ordine cronologico. Fino a quando non si arriva all’episodio dell’incipt, questa volta con la consapevolezza di cosa c’è stato prima.
Durante il racconto, episodio dopo episodio, condivido alcune lezioni che ho imparato.
Per ultimo racconto come ho accolto uno dei miei ultimi fallimenti, e come ne sono uscito.
In pratica questo è lo schema:
Potrebbe essere finito qui, ma manca un pezzo fondamentale.
Fermati un attimo, mi sapresti dire qual è secondo te?
“E allora?”
Per quanto strutturata bene, un’argomentazione o un talk - soprattutto uno lungo più di 5 minuti e questo ne dura 30 - rischia di lasciare le persone spaesate.
Se sei stato bravo magari è stato tutto bellissimo, ma…e quindi?
Cosa dovrei portarmi a casa?
Cosa dovrei fare?
Mentre costruivo il mio talk sul mio percorso di crescita mi sono ricordato il celebre principio di Steve Jobs.
I puntini della tua storia personale mentre li vivi sembrano senza senso ma fidati, riuscirai ad unirli, una volta che guardi indietro.
È un principio questo che vale anche per quando racconti una storia o argomenti un’idea.
👉 Prima della fine, unisci i puntini ed estrai il senso di tutto quello che hai detto, con un recap finale.
Non lasciare questo compito alla buona volontà di chi hai davanti perché il più delle volte non riuscirà a farlo da solo. E tornerà a casa pensando “ma quindi?”.
Fai tu questo lavoro: estraendo il valore di tutto quello che hai detto e ripetendolo in modo sintetico e offrendo una visione complessiva.
IL NOSTRO PATTO
Ogni settimana dedico ore a pensare cosa potrei condividere con te, in modo da darti più valore possibile.
E' una fatica ma mi dà anche tanta soddisfazione.
Potrei stancarmi e mollare ma l’unica cosa che non mi farà stufare di scrivere è se mi accorgo di essere utile ad un numero abbastanza grande di persone.
Se ti piace quello scrivo, se trovi utili le tecniche e i principi che ti racconto, questo è quello che puoi fare per motivarmi a continuare (in ordine di preferenza):
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Allora facciamo un patto: io dedico ore per costruire questi contenuti gratuiti e quello che ti chiedo in cambio è di spargere la voce.
Ok?
Esempi
Ho notato che diverse aziende tecnologiche lo fanno ultimamente.
Apple ad esempio da qualche anno quando presenta un prodotto, dopo averlo raccontato pezzo per pezzo, dichiara il prezzo e poi fa un recap anche visuale:
L’ha fatto anche OpenAi nel suo keynote della scorsa settimana:
Ma il punto non è tanto fare una slide costruita così.
E’ ricordarsi di fare un recap anche solo verbale delle cose più importanti dette fino a quel momento.
Lo faccio anch’io ogni volta che ti scrivo qualcosa, ci hai fatto caso?
Con una sezione finale sempre come questa:
Il succo di oggi
Quando devi sostenere un’idea o presentare una storia, un progetto o un prodotto, prima del finale non dimenticarti di fare un recap dei messaggi essenziali che sono emersi fino a quel momento e che vorresti fossero portati a casa da chi hai davanti.
In questo modo:
🧠 ti assicuri che arrivi il senso di quello che hai sostenuto fino a quel momento
🔁 aiuti chi hai davanti a ricordare ed essere in grado di ripetere i tuoi messaggi
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L’abbiamo detto: il senso generale riesci solo a vederlo solo alla fine, guardando all’indietro, unendo i puntini.
Questo principio funziona quando devi raccontare qualcosa.
Funziona anche nelle storie personali. Già intravedo il disegno provando a guardare la mia.
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Noi ci sentiamo venerdì prossimo, ciao!
Augusto
P.S. sabato scorso è stato incredibile:
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Chi sono?
Mi chiamo Augusto Pirovano e sono un esperto di business storytelling e presentation design: aiuto professionisti e startupper a raccontare in modo chiaro e convincente le loro idee e i loro progetti.
Ho lavorato con UniCredit, Luxottica, eBay, ING, Trenord, Agos e tanti altri.
Questo è il mio sito. Mi trovi anche su Linkedin.
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