Come raddoppiare l’efficacia di quello che dici quando presenti
Psicologia di una slide che funziona
Qualche giorno mia figlia di pomeriggio, tornata dall’asilo, voleva vedere i cartoni. Ma per qualche giorno avevamo deciso di farle fare una pausa.
Quando gliel’ho detto non l’ha presa bene.
Prima ha pianto disperata, poi si è chiusa in camera. Silenzio per 10 minuti. Poi è uscita e sempre in silenzio ci ha consegnato un foglio. E senza dire una parola se n’è andata.
Quel disegno poteva essere una slide perfetta: c’era un solo messaggio perfettamente chiaro e mi ha colpito forte come un pugno.
E ovviamente mi ha anche strappato un sorriso.
Il problema delle slide
Quando presentiamo e usiamo delle slide a supporto, raramente queste aiutano chi abbiamo davanti a capire meglio quello che diciamo. O a recepirlo più in profondità.
Il più delle volte, le slide servono a noi per ricordarci cosa dire, mentre confondono chi abbiamo davanti.
Prova a guardare questa slide:
Quando una slide è troppo densa quello che succede è che la nostra vista è magneticamente attratta da quella complessità - come fosse un puzzle che aspetta di essere risolto - e con lo sguardo iniziamo a vagabondare lì dentro:
E i nostri pensieri vanno subito alla cena. O a quella telefonata che ci siamo dimenticati di fare.
Una slide del genere crea solo confusione.
Peccato! Perché in alcuni casi le slide possono rendere ancora più potente quello che diciamo.
Psicologia della slide che funziona
Quando comunichiamo il cervello di chi abbiamo davanti è fatto così:
Due emisferi che lavorano in modo completamente diverso e che dobbiamo tenere impegnati…contemporaneamente.
Semplificando molto ogni emisfero ha un canale specifico a cui è sensibile:
Il segreto per essere super efficaci è riuscire a far arrivare lo stesso messaggio contemporaneamente nei due canali.
Quando c’è sincronia fra quello che diciamo e quello che mostriamo c’è una specie di bonus moltiplicatore: il messaggio arriva ancora più potente.
Quando NON c’è sincronia invece i due messaggi diversi che arrivano nei due canali finiscono per sabotarsi a vicenda e la tua comunicazione viene penalizzata.
Questo può succedere perché c’è un ritardo fra quello che dici e quello che mostri.
Oppure perché dici una cosa e nello stesso tempo, ne mostri 10. E le 10 cose mostrate a schermo ipnotizzano e confondono il tuo pubblico.
Il succo di oggi
Domandati sempre SE usare le slide.
Perché se sai cosa dire - e dovresti saperlo - a volte sei più efficace senza slide.
Se invece le slide le vuoi (o le devi) usare:
crea slide semplicissime, dove in ogni slide c’è un solo concetto
crea una sincronia perfetta fra quello che dici e quello che mostri
E ottieni così il bonus “X2” perché i tuoi messaggi si collegano a due punti diversi del cervello e penetrano più in profondità.
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Guardati questo TEDx di Lawrence Lessig, il tema è abbastanza tecnico, ma guarda come costruisce le slide - super semplici e quante ne usa!- e quanto è attento a farle apparire in corrispondenza di quello che dice.
Non perché dobbiamo iniziare a fare presentazioni con il suo stile, che è unico, ma perché un po’ di queste attenzioni possono migliorare tanto anche il modo in cui presentiamo.
Ovviamente con il nostro stile.
Noi ci sentiamo venerdì prossimo, ciao!
Augusto
P.S. poi quel cuore andava ricomposto, così lo abbiamo ridisegnato e ricucito 😅
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Chi sono?
Mi chiamo Augusto Pirovano e sono un esperto di business storytelling e presentation design: aiuto professionisti e startupper a raccontare in modo chiaro e convincente le loro idee e i loro progetti.
Ho lavorato con UniCredit, Luxottica, eBay, ING, Trenord, Agos e tanti altri.
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